Come fotografo di matrimonio, mi sono trovato spesso a realizzare un servizio a persone estremamente timide e per niente a loro agio davanti all’obiettivo della mia macchina fotografica. Questa tipologia di sposi è molto riservata, non amano le luci della ribalta, anche se è la loro festa. Fortunatamente con il tempo ho imparato a riconoscerle subito e capire come farli sentire perfettamente a proprio agio. Il segreto? Si chiama fiducia.
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La relazione tra sposi e fotografo
Dopo anni di esperienza nel campo della fotografia matrimoniale, ho imparato ad osservare le persone e a capire i loro umori ed i loro disagi. All’inizio, osservare era necessario solo per captare un pur piccolo segnale che mi facesse capire se gli sposi erano soddisfatti di come stavano andando le cose.
Acquisita la necessaria sicurezza, mi è però rimasta l’abitudine di osservare. Stavolta non per insicurezza, ma per capire le persone che ho davanti. È così che sin dal primo incontro, mi faccio un’idea abbastanza precisa del carattere degli sposi.
Se ritengo che gli sposi possano avere una qualche difficoltà davanti all’obiettivo, cerco subito di stabilire un rapporto di fiducia e amicizia. Lo faccio con tutte le coppie perché mi viene spontaneo. Ma in particolare con quelle timide faccio volentieri quello che in inglese si chiama extra mile e cioè uso un’accortezza aggiuntiva perché da un lato è giustissimo rispettare la timidezza di una coppia di sposi, dall’altro però è anche necessario “guidarli” verso il miglior servizio fotografico possibile, e per quello serve un po’ di fiducia nel fotografo e nel suo racconto.
Fiducia reciproca con il fotografo di matrimonio
Instaurare un rapporto amichevole e di fiducia è uno step fondamentale per mettere a proprio agio gli sposi davanti alla mia macchina fotografica. Quando le persone si sentono sicure, smettono di irrigidirsi e di stare sulla difensiva. Smettono di abbassare lo sguardo o di arrossire quando gli si scatta una foto.
Ma soprattutto riprendono il loro atteggiamento naturale, quello tenuto normalmente anche a casa e con gli amici. Ed è proprio questo che poi permette di realizzare delle bellissime foto di matrimonio. Io ci metto il mio.. ma se gli sposi si muovono con naturalezza allora diventiamo un’accoppiata vincente. È importante per me sapere che quando fotografo la sposa e lo sposo, questi si sentano liberi e si stiano divertendo. In sostanza, che si stiano godendo il loro matrimonio, perché anche questo trasparirà dalle foto e farà parte per sempre dei loro ricordi.
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Fotografare al meglio gli sposi
Mi ritengo una persona solare e molto alla mano, oltre che un bravo fotografo di matrimonio. Per questo mi viene spontaneo stabilire un rapporto di simpatia con gli sposi. Quando li incontro per una prima chiacchierata, se noto in loro della timidezza latente (spesso me lo dicono loro di essere timidi), cerco di tranquillizzarli prima di tutto con un atteggiamento positivo.
Solo dopo gli spiego che i miei servizi fotografici matrimoniali sono in stile reportage. Cosa significa? Che durante tutto il servizio fotografico, dall’inizio alla fine, non li torturerò con le foto in posa ma che saranno liberi di pensare solo alla loro festa. Il lato positivo di questo stile è che se ne ricava un reportage di matrimonio originale e bellissimo allo stesso tempo, perché al di la delle persone, sull’album di nozze potranno rivedere e rivivere tutte le loro emozioni, al naturale.
Su cosa sia nello specifico un reportage di matrimonio ho scritto questo articolo che vi invito a leggere perché fugherà ogni vostro dubbio al riguardo. Se invece siete ancora indecisi se scegliere tra un fotografo di matrimonio tradizionalista e un fotoreporter, oltre a consigliarvi quest’altro articolo, ricordo a tutti i promessi sposini che mi leggono e che si definiscono timidi, che superare la timidezza passa anche per il non dover pensare di dover posare in qualche modo preciso per il matrimonio, e quindi di dover “raggiungere un risultato”. Il reportage è un’altra cosa, e si concentra su ciò che succede e sulle interazioni fra gli sposi, l’evento e gli invitati. Cosa sono queste interazioni? Sono le emozioni. Un fotografo tradizionale racconta i dettagli di un evento, un fotoreporter le emozioni e la storia che ci sono dietro… e fidatevi, tra tanti anni sarà più importante ricordare anche come ci si sentiva e non solo come fosse l’abito scelto o cosa si fosse mangiato a pranzo (per quanto, naturalmente, fotograferò anche quello).
È importante quindi sapere che nel reportage non ci sono pose forzate e che questo alleggerirà moltissimo la tensione nell’essere fotografati. Una volta capito che la “posa” giusta è “nessuna posa”, allora riaffioreranno naturalezza e spontaneità anche se siete timidi. Se invece chi mi legge è un aspirante fotografo di matrimonio che si sta chiedendo come poter sviluppare questa capacità di empatizzare e creare fiducia con gli sposi -perché magari hai avuto difficoltà nel gestire una coppia allergica alle foto- allora quello che ti consiglio è di avvicinarti a uno dei miei corsi (li trovi qui) o quantomeno farti una chiacchierata con me per iniziare a sciogliere qualche nodo.
Vincere la timidezza non è qualcosa di utile soltanto al fotografo, ma anche agli sposi che si fidano del fotografo, il quale sa che per ottenere un servizio di fotoreportage di matrimonio al meglio è bene lasciarsi alle spalle ogni remora e divertirsi non solo alla festa ma anche già dalla preparazione, accompagnati dal fotografo giusto.
Per far capire il mio modo di operare come fotoreporter di matrimonio, trascrivo qui sotto una delle tante recensioni che ho ricevuto.
“Francesco sul tuo talento non avevamo dubbi dal momento che abbiamo visto i tuoi scatti, ma il giorno del nostro matrimonio abbiamo potuto apprezzare la tua professionalità e la tua empatia, confermando mille volte la nostra scelta! Hai lavorato senza sosta ma con estrema discrezione, hai colto il nostro spirito e ti sei immerso nel nostro modo di vivere il giorno più bello della nostra vita. Grazie di cuore!!!”
Meglio di così non avrei saputo come dirlo…
Discrezione ed empatia… e la timidezza degli sposi vola via (questa mi è venuta spontanea!).
A cura di : Francesco Russotto
Fotografo di matrimonio specializzato