Scattare le foto di un matrimonio in chiesa presenta diverse difficoltà, in primis dovute alla scarsa luce ambiente disponibile. Di solito le chiese sono luoghi scarsamente illuminati anche per dare solennità attraverso l’illuminazione fatta con candele e candelabri, di sicuro un’atmosfera ineguagliabile ma non proprio il massimo per il fotoreporter di matrimonio. Inoltre è proprio in chiesa che avviene la promessa d’amore con conseguente scambio degli anelli, per cui si tratta del momento più importante dell’intera giornata e voi dovrete garantirne il ricordo attraverso un servizio fotografico all’altezza. Dunque, alle difficoltà “ambientali”, si aggiunge anche il peso della responsabilità, dovuta alla consapevolezza che non si può proprio sbagliare.

Fotografare un Matrimonio in Chiesa
Fotografare un matrimonio in chiesa

Per questo è necessario possedere una buona padronanza della tecnica fotografica, un’attrezzatura adatta e per di più bisogna saper gestire le varie criticità che si manifesteranno inevitabilmente durante i diversi momenti della cerimonia.

Ma andiamo per ordine… Partendo dalle caratteristiche del corredo fotografico da utilizzare, andremo via via snocciolando tutte le situazioni in cui è necessario tirar fuori la propria abilità di fotografo, per poi suggerire il come affrontarle.

L’attrezzatura Fotografica per fotografare un matrimonio in chiesa
L’attrezzatura Fotografica per fotografare un matrimonio in chiesa

Sappiamo bene che generalmente le chiese, al loro interno, offrono un’illuminazione assai scarsa. Nella mia esperienza di fotografo di matrimonio a Roma, di chiese luminose non ne ho viste moltissime. Non basatevi sulle foto presenti nel mio sito, che sono state scattate secondo la tecnica giusta e opportunamente postprodotte; la situazione di partenza non è sicuramente quella che vedete qui! Se l’occhio umano, sempre pronto ad adattarsi ad ogni situazione, spesso nemmeno se ne accorge, il sensore di una reflex restituisce impietoso l’effettiva quantità di luce ambiente presente. Infatti, a differenza dell’occhio umano che riesce a “mediare” tra le luci e le ombre presenti in una scena per ottimizzare la luminosità percepita (non tanto quanto fanno i gatti, per esempio, ma comunque anche l’occhio umano lavora bene), il sensore della macchina fotografica privilegia le luci o le ombre a seconda delle scelte fatte dal fotografo. Spesso non si può, con un solo scatto, restituire la stessa luce che vediamo con i nostri occhi. Per questo è necessario organizzarsi con l’attrezzatura adeguata: corpo macchina, obiettivi e (come ultima opzione) flash.

La Reflex e la Mirrorless

La reflex gioca un ruolo fondamentale nella riuscita del servizio fotografico di matrimonio in chiesa. Quindi, se si intende intraprendere la professione di fotografo di matrimonio, è bene acquistarne una di buona qualità. Il consiglio principale è quello di scegliere una reflex con sensore Full Frame, di dimensioni più grandi rispetto a quello APS classico e quindi in grado di catturare una maggiore quantità di luce.

Il rapido avanzamento tecnologico nella strumentazione fotografica tra l’altro ha prodotto negli ultimi anni delle macchine capaci di “assorbire” sempre più luce, restituendo file molto lavorabili anche a un alto valore di ISO, un tempo impensabile. Gli ISO, l’equivalente digitale degli ASA delle vecchie pellicole, rappresentano il valore di sensibilità di un sensore alla luce percepita. Un alto livello di ISO permette di rendere più luminose anche scene quasi buie, al prezzo però della qualità del file che perde nitidezza e si riempie di particelle di disturbo chiamate complessivamente “rumore”. Le reflex più recenti, ma soprattutto le mirrorless di nuova generazione, hanno una elevata tolleranza agli ISO per cui si può sfruttare una sensibilità alla luce anche in corpi macchina leggeri (e costosi) che qualche anno fa era possibile solo per macchine difficilmente accessibili a livello economico o comunque troppo scomode per poter essere usate in un servizio fotografico di matrimonio. Miracoli della tecnologia!

Nella fotografia di matrimonio in chiesa, ogni elemento che possa concederci un vantaggio e agevolare il nostro lavoro va preso in considerazione e questi sono alcuni di quelli.

Altra caratteristica utile per una Reflex o Mirrorless è la possibilità di memorizzare gli scatti su due schede contemporaneamente. Esistono corpi macchina di fascia alta che ospitano due slot per permettere di avere un primo backup immediato e mettere subito al sicuro le foto appena scattate. Per quanto siano strumenti affidabili, non possiamo infatti sapere se uno sbalzo nell’alimentazione causato da una vecchia batteria o qualche altro piccolo intoppo nel firmware possa compromettere il salvataggio di uno o più scatti su una scheda; per questo il backup immediato è una garanzia ulteriore di sicurezza che foto così importanti per gli sposi non vadano perdute.

Infine, è consigliabile scattare le foto in raw che a differenza di altri formati non effettua la compressione delle immagini, permettendoci così di ottenere dei file molto lavorabili e che sfruttino appieno tutte le possibilità offerte dai corpi macchina moderni (come gli alti ISO citati prima).

Gli Obiettivi

Anche gli obiettivi si rivelano determinanti per poter lavorare in ambienti con poca luce come le chiese durante le cerimonie. Uno zoom con una discreta escursione focale e con apertura di diaframma fino a f/2.8 sarebbe un tuttofare comodissimo. Ciò non esclude la possibilità di portarsi dietro ottiche fisse con apertura 1.4/1.8, che si rivelerebbero utili in situazioni al limite.

Questo ci garantisce di non dover usare ISO molto alti (che per quanto sia un vantaggio ha comunque delle piccole pecche) e ci permette di evitare il flash che non è sempre gradito nelle chiese. Un obiettivo con un’apertura di diaframma molto vantaggiosa, oltre e far entrare più luce può generare un piacevole effetto sfocato permettendoci di realizzare fotografie di matrimonio creative e delicate.

Il Flash

Ci sono situazioni in cui l’utilizzo del flash non è eludibile. In questi casi è bene provvedere ad un flash esterno con la possibilità di regolazione manuale. Evitare di sparare il lampo diretto verso i soggetti, mossa che causerebbe la sovraesposizione degli stessi o, come minimo, la sottoesposizione di ciò che li circonda.

Quando si utilizza il flash in chiesa è bene impostare la fotocamera con una leggera sottoesposizione (1 stop andrà benissimo) per fare in modo che il lampo non sovraesponga i soggetti e non sottoesponga quello che c’è intorno ad essi. È fondamentale inoltre bilanciare bene la potenza del flash con i tempi di scatto a noi necessari, e regolare il bilanciamento del bianco per evitare che le foto abbiano una temperatura colore troppo calda sull’ambiente circostante e/o troppo fredda sulle aree colpite dal lampo del flash.

Impostare la macchina fotografica

Per procedere al servizio fotografico matrimoniale in chiesa, sarebbe buona norma procedere al settaggio anticipato dei tre parametri cardine della fotografia: ISO, Diaframma, Tempo.

So che sarebbe impossibile far sì di mantenere questi valori costanti per tutta la durata della cerimonia e per tutti i punti della chiesa. Ma impostarli tenendo come riferimento il punto in cui siederanno gli sposi, ci consentirà di utilizzarli per la maggior parte della cerimonia. Sarà poi facile variarli quel tantino che basta nel caso se ne abbia bisogno, come in quelle chiese dove il banchetto degli sposi risulti più illuminato dei banchi con gli invitati.

La regola d’oro qui è sempre quella di evitare di sovraesporre: se nel fare questo alcune aree dello scatto saranno più scure, potremo recuperarle nella fase di post-produzione. Fare il contrario, invece, a volte è impossibile.

Come impostare gli ISO in chiesa


Come impostare gli ISO in chiesa

Non esiste un valore fisso degli ISO che si possa consigliare. Ogni chiesa è diversa e se a questo aggiungiamo che la quantità di luce che vi penetra può variare a seconda dell’ora, del giorno e del meteo, ogni tentativo di dare un’indicazione precisa sarebbe inutile.

Posso però consigliarvi di utilizzare tutti gli ISO che vi servono, fino a che il vostro corpo macchina li tolleri senza rovinare il file. Questi valori così elevati, se settati su corpi macchina con sensori full frame moderni, non produrranno molto “rumore”. Se a questo aggiungete che gli sposi vedranno le foto su un album, dove saranno già ottimizzate, o su uno schermo di pc o smartphone, non dovete preoccuparvi troppo perché non si noteranno gli artefatti e le foto saranno gradevoli e “pulite”. Ovviamente una buona macchina professionale come quelle che normalmente utilizziamo noi fotografi di matrimonio professionisti, vi metterà ampiamente al riparo da questo inconveniente.

Impostare il diaframma in chiesa

 


Impostare il diaframma in chiesa

L’apertura dell’obiettivo in chiesa deve essere sufficiente a permettere di catturare quanta più luce possibile, evitando però di appiattire troppo le foto. Queste aperture infatti, tendono a diminuire la profondità di campo. Un’apertura pari a 2.8 dovrebbe essere sufficiente nella maggior parte delle occasioni, ma se possibile, spingersi fino a 3.5/4 farà guadagnare profondità ove ce ne fosse bisogno. Considerate sempre che a una maggiore chiusura di diaframma corrisponde una riduzione della luce “catturata” dal sensore, quindi va bene la profondità ma se non lo desiderate non fate foto troppo scure! La corretta gestione dei contrasti non è solo un’abilità ma fa parte dello stile personale di ogni fotografo.

I tempi di scatto durante i matrimoni in chiesa


Tempi di scatto durante i matrimoni in chiesa.jpg

Fotografare un matrimonio significa riprendere persone in movimento. Vuoi per l’emozione, vuoi per il nervosismo, non è raro trovare sposi e parenti che effettuano dei pur minimi movimenti con il viso e con il corpo. Per questo è necessario impostare dei tempi sufficientemente adeguati per evitare il mosso ed il micromosso. Consiglio di non scendere sotto 1/125 e, se possibile, arrivare anche a 1/250.

I momenti più difficili da fotografare

Durante un matrimonio in chiesa arrivano sempre dei momenti in cui si deve porre maggiore attenzione quando si scatta. Mi viene da pensare all’ingresso della sposa in chiesa, accompagnata dal papà, con la luce del portone della chiesa aperto che spara il controluce diretto nell’obiettivo del fotografo. Ma anche allo scambio degli anelli. Momenti unici e irripetibili. Non ci sarà una seconda occasione per fare la stessa foto. E questi momenti presentano una loro difficoltà specifica per il fotografo di matrimonio.

L’ingresso della sposa in chiesa

Quando la sposa entra in chiesa a braccetto con il proprio padre, la luce del portone alle loro spalle, invade la navata. Se dessimo retta alle impostazioni scaturite da una sconsigliabile modalità in automatico della macchina fotografica, ci ritroveremmo delle foto con effetto silouette: lo sfondo sovraesposto e la sposa in ombra.

Questo è un momento da gestire con delicatezza ed è necessario fare affidamento solo sulle proprie capacità tecniche, impostando la reflex in manuale. Un buon trucco è quello di continuare ad utilizzare la configurazione base (di cui abbiamo parlato prima) per far si che il sensore continui a lavorare con le impostazioni settate per la luce presente dentro la chiesa. Magari facendo qualche piccolissima correzione al volo man mano che la sposa percorre la navata.

Lo scambio degli anelli


Lo scambio degli anelli

Se sbagli a fotografare questo momento sarà difficile farlo digerire agli sposi… ti dico questo per enfatizzare l’importanza di questo momento così solenne che deve essere assolutamente presente all’interno dell’album fotografico.

È necessario pertanto prepararsi prima a questo momento, mantenendo alto il proprio livello di attenzione.

L’impostazione di base dovrebbe garantirvi tranquillità. I tempi di scatto devono essere idonei per “congelare” il momento dello scambio delle fedi. Almeno 1/125 ma meglio anche 1/200 se possibile. Il diaframma impostato su 2.8, ma anche 4 se possibile, dovrebbe evitare un’eccessiva mancanza di profondità. Un’ISO sufficiente a sostenere i due valori precedenti farà il resto.

Un trucchetto utilizzabile durante le prime esperienze da fotografo di matrimonio, è quello di dire agli sposi, prima della cerimonia, di indugiare un tantino in più mentre infilano gli anelli al compagno e di recitare la formula con l’anello già parzialmente introdotto nel dito. Questo consentirà al fotografo di avere tutto il tempo necessario per eseguire degli scatti efficaci e di lavorare con meno pressione addosso.

L’esperienza poi farà il resto: dopo qualche decina di matrimoni riuscirete ad anticipare il momento dello scambio delle fedi e questo vi permetterà di prepararvi in tutta tranquillità a non perdere nemmeno un istante di questo momento così fatidico e importante.

 

Amici e Parenti Fotografi

Anche se non è un ostacolo squisitamente tecnico, è bene affrontare il problema degli amici e dei parenti degli sposi che vogliono anche loro fare delle fotografie durante il matrimonio in chiesa. Premesso che molte volte il sacerdote vieta di stare alle sue spalle a chiunque non sia incaricato ufficialmente di effettuare il servizio fotografico matrimoniale, può verificarsi che qualcuno si metta vicino a voi a fare foto, ostruendovi la visuale e limitandovi nei movimenti Queste persone vanno scoraggiate e mandate via con garbo. Anzi, sarebbe bene avvertire gli sposi che se durante la cerimonia vi fossero persone con queste intenzioni, non garantite sulla buona riuscita del servizio.

 

Stile ed ispirazioni

Il mestiere di fotografo di matrimonio è tutt’altro che facile. Oltre ad essere bravo con la reflex, bisogna essere anche un po’ psicologi e capire chi ci sta davanti, consentendogli così di trovarsi a loro agio il più possibile durante gli scatti. Se volete allontanarvi dallo stereotipo del classico fotografo di matrimonio, le cui foto ricalcano il “gia visto” in altre occasioni, è bene che diate sfogo alla vostra creatività, acquisendo uno stile personale che vi renda riconoscibile sulle vostre foto. I primi tempi, sarebbe anche utile prendere spunti da altri fotografi, andando a vedere le loro foto di matrimonio su internet. Potrebbero ispirarvi ed aiutarvi a capire se volete essere il classico fotografo, o un vero fotoreporter di matrimonio.

Se desiderate saperne di più su come si realizza un corretto servizio fotografico di matrimonio in chiesa o cercate una guida su come impostare il vostro percorso creativo e professionale, prendete in considerazione i miei corsi di fotografia per fotografi matrimonialisti.

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