Anche se negli ultimi tempi c’è stata una forte crescita di matrimoni civili, più della metà degli italiani sceglie ancora dire il fatidico Sì dinnanzi a un ministro della Chiesa: il sacerdote.
Organizzare un matrimonio significa fare attenzione anche ai minimi dettagli e ogni piccola cosa dovrà essere perfetta; le scelte da fare sono tante, ma vediamo insieme come scegliere il sacerdote adatto per la propria cerimonia.
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La scelta del sacerdote
Quando due persone decidono di unirsi in matrimonio religioso, devono decidere anche in quale parrocchia vorranno celebrare le loro nozze e di conseguenza scegliere anche il sacerdote.
In genere, almeno qui a Roma è così, viene scelta la parrocchia di infanzia della futura sposa, quella dove ha ricevuto gli altri sacramenti (battesimo, comunione e cresima), ma non è la regola.
Questa scelta è fondamentale poiché coincide con l’inizio del corso prematrimoniale, che avrà una durata di circa sei mesi per essere completato in tutte le sue fasi.
In seguito alla preparazione al matrimonio che avverrà durante il corso, verranno fatti i giuramenti e saranno rese note le pubblicazioni religiose.
La figura del sacerdote quindi, accompagnerà la coppia durante tutto il percorso prematrimoniale incentrato sull’importanza dell’unione e sul vero significato del matrimonio cristiano finalizzato alla costruzione di una nuova famiglia.
Questo corso prematrimoniale terminerà con un esame che viene comunemente denominato il processetto e servirà al parroco per avere un quadro generale dei futuri sposi.
Grazie a questo colloquio finale, il parroco potrà comprendere le intenzioni della coppia, le motivazioni della scelta di sposarsi in Chiesa e quali sono le intenzioni per il futuro degli sposini.
Come scegliere il sacerdote del matrimonio?
Si raccomanda spesso di scegliere una parrocchia conosciuta, magari quella di infanzia o quella della comunità in cui si risiede, perché con molta probabilità, il parroco conosce bene i futuri sposi e rappresenta un punto di riferimento per gli anni a venire.
Il parroco sarà dunque la figura fondamentale che guiderà la coppia nell’unione e nella costruzione delle basi della nuova famiglia.
Il sacerdote deve anche occuparsi dei documenti e delle pratiche del matrimonio, istituito per la compilazione di tali atti grazie all’ufficio ricevuto. Sempre questa figura dovrà accogliere le richieste dei futuri sposi e consegnare loro un documento da portare in Comune all’Ufficiale dello Stato Civile.
Il parroco si occuperà anche di fornire il Nulla-Osta quando la coppia decide di sposarsi in un comune che non è quello di residenza.
Prima della cerimonia infine, è raccomandabile sapere cosa pensa il celebrante riguardo la presenza del fotografo del matrimonio. Alcuni parroci comprendono benissimo quale sia l’importanza di poter realizzare gli scatti che permetteranno ai futuri sposi di mantenere vivo per sempre il ricordo del proprio matrimonio religioso. Altri pensano che i quel momento si debba essere concentrati solo sulla cerimonia, mal digerendo la presenza del fotografo visto come elemento di distrazione.
Queste informazioni sono necessarie, anche se non indispensabili, per far sapere al fotografo quale sarà l’atteggiamento più gradito (discreto o molto discreto).
Sarete stupiti nel leggere la sottile differenza tra le due modalità ma io penso che sia giusto che il fotografo lavori in maniera discreta per non disturbare la cerimonia e non solo per il parroco. Rendersi quasi invisibili agli sposi significa permettergli di non pensare alle pose e alle espressioni da tenere durante il rito, permettendomi di scattare foto naturali e dalla sicura riuscita estetica ed emozionale.
Cos’è il processetto?
Il percorso delle nozze religiose deve seguire delle tappe fondamentali, sino ad arrivare al famoso processetto che ne rappresenta la conclusione.
Questa tappa, che viene chiamata anche “esame dei nubendi”, è una sorta di intervista con il sacerdote che presenzierà la cerimonia del matrimonio, concludendo così il corso prematrimoniale.
Questo esame sarà utile per stabilire una relazione importante con il parroco che seguirà la coppia anche in futuro. Si tratta in sostanza di un colloquio a porte chiuse con il proprio sacerdote che serve a comprendere le reali intenzioni degli sposi prima di unirsi e per dargli modo di costruire in seguito una omelia su misura per la coppia.
Il parroco è dunque l’elemento centrale dell’unione che dovrà sancire il matrimonio nella visione cristiana e religiosa, cercando di costruire durante il percorso di formazione le basi della nuova famiglia e da qui si comprende l’importanza di saper scegliere il sacerdote per il matrimonio.
A proposito di me
Mi chiamo Francesco Russotto e sono un fotografo di matrimonio che predilige il racconto delle nozze attraverso le immagini catturate dal proprio apparecchio fotografico. Quindi si, sono decisamente un fotoreporter di matrimonio, per di più creativo. Amo spaziare tra i due generi garantendo un risultato di qualità, ovvero album fotografici unici e senza pose forzate, ma soprattutto in grado di emozionare.
Se vuoi, puoi guardare miei servizi fotografici matrimoniali per capire meglio che tipo di fotografo sono e se ti piace il mio stile. Sono di Roma ma lavoro in tutta Italia.