Odio il termine book fotografico o book sposa, perché spesso coincide con le foto in posa che io non amo e che ritengo ormai superate nei matrimoni moderni a Roma e non solo, ma è una semplificazione linguistica che spesso mi aiuta nel dialogo con gli sposi.
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Perchè non amo il termine Book Fotografico o Book Sposa?
All’inizio del mio percorso di fotografo, non realizzavo solo foto di matrimoni, venivo contattato da modelle/i o aspiranti tali, da genitori che volevano fare le foto in casa con i loro neonati, da aziende per la cena di fine anno e da persone per compleanni vari.
Per il primo anno ho realizzato un po’ di tutto, perché fare il fotografo per me era una professione nuova e mi cimentavo in tutto quello che mi capitasse a tiro, anche come sfida personale. Ogni richiesta di servizio infatti racchiudeva in sé nuove cose da imparare, situazioni da gestire, obiettivi da raggiungere. Sfide sempre nuove che hanno aiutato la mia formazione personale agli inizi, anche se nessuna palestra fotografica è valida come quella del matrimonio. Qualcosa però non funzionava in me, tornavo a casa meno soddisfatto di quanto mi aspettassi, eppure ero sempre in giro a fare foto. Stava diventando quasi monotono. Il termine “book fotografico” era sempre nominato in tutti questi eventi, ed è proprio lì che ho capito quanto iniziasse a starmi stretto.
Ha senso che un fotografo diversifichi il suo portfolio e la tipologia di ingaggi che accetta, il mio carattere però non mi permette di fare un lavoro che non mi piace. Nella mia vita, sono stato molto fortunato in termini lavorativi. Ho sempre fatto il lavoro che mi piaceva e che mi appassionava.
Per questo ho deciso di concentrarmi sulla fotografia di matrimonio, perché tra tutte è quella che trovo più significativa anche se molto dura da portare avanti. I matrimoni sono eventi complessi e sono giorni in cui due famiglie ripongono moltissima aspettativa: per questo e per tutte le emozioni che portano con sé vanno raccontati con precisione, rispetto e creatività -questa è la sfida più grande e l’unica che mi rende felice di aver scelto questo percorso.
QUALE FOTOGRAFIA MI PIACE ?
La fotografia è fatta di molte sfaccettature, si può essere fotografi di tutto. Esseri umani, eventi, animali, cibo, architettura, ecc. anche se fare un po’ di tutti spesso significa non eccellere particolarmente in nulla di specifico.
Caratterialmente sono portato alla specializzazione e credo che solo in questa maniera si possa tentare di eccellere in un determinato ambiente.
Questo però si scontra con la realtà e visto il determinato periodo storico/economico che stiamo vivendo a Roma ed in Italia in generale, la professione di fotografo non è una di quelle arti che ti fanno stare tranquillo economicamente. Tutt’altro.
Per cui, molti fotografi di matrimonio, devono anche realizzare gli altri servizi fotografici che ho citato.
Spesso può essere anche stimolante, ma il rischio è che producendo tanto (troppo) si entri in una routine che col tempo eroda un po’ la passione e di conseguenza il racconto finale che viene consegnato al cliente.
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Matrimonio ?
La fotografia di matrimonio è lo specchio dell’anima del fotografo
Con la fotografia di reportage ed in generale con la fotografia che riguarda persone, non si può mentire. Si vede subito chi c’è dietro l’obiettivo fotografico. Si nota subito subito se chi scatta, lo fa solo per i soldi o se ci mette impegno e passione, se rispetta le persone e le situazioni che ha davanti.
Io almeno, dopo qualche anno, riesco a vederlo e penso che spesso se ne accorgano anche gli sposi. La fotografia in gran parte rispecchia il fotografo. Da questa cosa non si può scappare, il fotografo non può non mettersi in gioco e non può non mettere se stesso in quello che fa, sia nel bene (passione) che nel male (abitudine).
Nella maggior parte dei book fotografici che vedo, non trovo l’anima del fotografo. Trovo solo copia e incolla di cose viste e riviste. Per questo la mia missione nella fotografia di matrimonio è quella di raccontare il reale attraverso il reportage mettendoci del mio con la creatività maturata nei tanti anni in cui ho lavorato con l’immagine e con le storie per immagini.
Quindi non amo usare il termine book fotografico nei confronti delle foto di matrimonio. Preferisco usare un termine tipo servizio fotografico per matrimonio, oppure fotoreportage di matrimonio a Roma o dovunque ce ne sia bisogno. E’ importante sapere cosa chiedere al fotografo di matrimonio.
La passione per me è fondamentale. Non potrei lavorare senza.
A cura di : Francesco Russotto
Fotografo di matrimonio specializzato
Cosa consiglia il fotografo creativo di matrimonio in stile reportage ?
Per tutte le coppie, quindi, che prediligono una storia vera ad una fiction e che preferiscono le emozioni alla standardizzazione dell’animo e all’omologazione delle espressioni, il fotoreporter matrimonio è la figura che potrà coadiuvarvi nell’ottenere il reportage che avete sempre sognato.
Francesco Russotto è un Fotoreporter Matrimonio di Roma, contattalo per avere il tuo preventivo personalizzato.